igiene orale in vacanza

Igiene orale in vacanza: consigli per tutelare la salute di denti e gengive

Estate: tempo di vacanza per molti, ma non per l’igiene orale. Non ci sono pause dalla routine quotidiana e dalle responsabilità quando si tratta della salute dei nostri denti e della nostra bocca. Per avere denti e gengive sempre in salute, è importante curare l’igiene orale anche in vacanza. È proprio quando siamo in ferie che cambiano molte delle nostre abitudini quotidiane e che dobbiamo prestare maggiore attenzione alla pulizia dei denti ed evitare comportamenti dannosi per la salute orale.

Ecco i nostri consigli per prendersi cura di denti e gengive anche in ferie, così che l’igiene orale non vada in vacanza!

Igiene orale in vacanza: prevenire è meglio che curare

Prima di partire per le vacanze, potrebbe essere utile programmare quella visita di controllo che rinviate da tempo e sottoporvi a una seduta di igiene orale professionale così da eliminare placca e tartaro, possibili cause di infiammazioni gengivali e infezioni parodontali. Non c’è niente di peggio che ritrovarsi con un mal di denti improvviso in vacanza, quando siete lontani da casa e dal vostro dentista di fiducia.

Attenzione a bevande e cibi troppo zuccherati: l’importanza di lavarsi i denti dopo i pasti

Alcuni comportamenti in vacanza possono avere un impatto negativo sulla salute orale e favorire la comparsa di disturbi come carie, ipersensibilità dentale, alitosi e gengiviti. Tra le abitudini più scorrette troviamo quella di lavarsi i denti con meno frequenza. Accade spesso che durante le vacanze si mangi fuori e si prediliga il consumo di alimenti ricchi di zuccheri. È il caso di bibite gassate, gelati e cocktail che, purtroppo, favoriscono la formazione di carie.

Consigliamo di prediligere un’alimentazione di cibi che possano contribuire al benessere dei denti, come frutta e verdura di stagione. Sarebbe importante, inoltre, lavare i denti subito dopo i pasti. Se questo non è possibile, consigliamo di bere acqua per favorire la rimozione di eventuali residui alimentari tra i denti e di ricorrere, in caso di emergenza, ad una gomma da masticare senza zuccheri e con xilitolo per incrementare la produzione di saliva. Una volta tornati in albergo, sarà necessario lavarsi immediatamente i denti e utilizzare il filo interdentale.

Ipersensibilità dentale in vacanza: no a bevande e cibi troppo freddi o caldi

Se soffrite di ipersensibilità dentale, sarebbe preferibile evitare bevande e cibi troppo caldi o troppo freddi, perché potrebbero accentuare la sensibilità dentale. Consigliamo sempre, a chi soffre di sensibilità ai denti, di portare in vacanza dentifrici appositi per la pulizia dei denti sensibili.

In sintesi, sette consigli per denti sani e forti anche in vacanza

Ecco i nostri consigli per mantenere una buona igiene orale in vacanza e avere denti sani e forti anche lontano da casa:

  • Prima delle vacanze programmate una visita di controllo e una seduta di igiene orale per partire in sicurezza.
  • Portate con voi un kit da viaggio con spazzolino e dentifricio così da potere lavare i denti dopo i pasti ovunque vi troviate.
  • Se non potete lavare i denti, bevete molta acqua e masticate una gomma senza zucchero e con xilitolo per incrementare la produzione di saliva e aiutare a mantenere la bocca pulita.consigli igiene orale in vacanza
  • Sì ai cibi amici dei denti, come frutta e verdura, no alle bevande e i cibi con elevata presenza di zuccheri, soprattutto se non avete la possibilità di lavare i denti dopo il loro consumo.
  • Se soffrite di ipersensibilità dentale, fate attenzione a cibi e bevande troppo freddi o troppo caldi per non accentuare la sensibilità.
  • Non dimenticate di portare l’apparecchio mobile in vacanza, per non vedere vanificati i risultati ottenuti prima della partenza.
  • Fate attenzione alle immersioni subacquee se avete un’otturazione perché gli sbalzi di pressione potrebbero causare dolore ai denti, conosciuto anche con il nome di barodontalgia.

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Tabella dei Contenuti

Smascherare gli zuccheri nascosti

Anche se non ce ne rendiamo conto, molti alimenti e molte bevande contengono zucchero. Conviene leggere attentamente l’elenco degli ingredienti: dietro termini come saccarosio, glucosio, sciroppo di glucosio, fruttosio, maltosio o estratto di malto si nasconde lo zucchero, che può causare la carie.

Vorresti avere un bambino?

Vai subito dal dentista! Si consiglia di prestare particolare attenzione ai denti già prima della gravidanza. Per precauzione, le donne incinte dovrebbero evitare di farsi radiografare. Spesso, però, durante le cure dentarie è necessario farsi radiografare. Per questo motivo, la cosa più sicura è curare eventuali affezioni ai denti o alle gengive prima di restare incinte. Infine, consigliamo di farsi pulire i denti prima o all’inizio della gravidanza.

La saliva

Ogni giorno le nostre ghiandole salivari producono da 5 a 6 decilitri di liquido. La saliva è costituita al 99% d’acqua e contiene moltissime sostanze che contribuiscono a mantenere sani i denti e il cavo orale. La saliva ha un effetto antibatterico, neutralizza gli acidi e remineralizza lo smalto. Inoltre, aiuta a rimuovere i resti di cibo, mantiene umida la mucosa orale e facilita la masticazione e la deglutizione.

I tre pilastri della profilassi

  1. L’alimentazione
  2. La fluoroprofilassi
  3. Un’igiene orale corretta

Quando un bambino ha capito una cosa, l’ha capita per tutta la vita. Con un’alimentazione povera di zuccheri e rinunciando a cibi e bevande zuccherati tra un pasto e l’altro, i batteri della placca non hanno la possibilità di trasformare gli zuccheri in acidi, responsabili della carie. L’apporto regolare di fluoruri nella cavità orale, tramite dentifrici al fluoro e sale fluorato, favorisce la remineralizzazione delle decalcificazioni causate dalla carie e riduce la formazione degli acidi, che causano la carie. Un’igiene orale corretta e regolare elimina i depositi batterici, i cui prodotti del metabolismo sono responsabili della carie e delle malattie del parodonto, come le gengiviti e le parodontiti.

Troppa pressione?

Dopo una settimana le setole dello spazzolino appena acquistato sono già piegate? Significa che stai spazzolando i tuoi denti esercitando troppa pressione! Verificalo con la bilancia da cucina: la pressione non dovrebbe superare i 150 grammi!

Cos’è un inlay?

Con gli inlay, chiamati anche intarsi dentali, si possono riparare i danni ai denti di una certa entità. Dopo aver rimosso la carie, il solco che si è creato nel dente viene riempito e sigillato con un inlay d’oro, di ceramica, di resina o di titanio. L’inlay viene confezionato su misura in laboratorio e posato nella cavità trattata in precedenza dal dentista.

Cos’è un intarsio?

L’intarsio è un tipo di otturazione dentale impiegata sia per sostituire vecchie otturazioni in amalgama, che per ristrutturare un dente a cui sono stati asportati tessuti estesi in conseguenza della carie oppure di un trauma dentale.

Utilizzato sui denti molari e premolari, l’intarsio si applica direttamente sul dente, andando a riempire la cavità creatasi dopo la rimozione dei tessuti cariogeni. L’intarsio non solo protegge il dente da ulteriori danni, ma gli dona anche una forma naturale e ne ripristina le caratteristiche estetiche. La differenza principale tra un intarsio ed un’otturazione dentale consiste nel grado in cui si estende la copertura del dente. L’intarsio viene consigliato in casi in cui si va a ricostruire parti più estese del dente rispetto a piccole cavità, dove basterebbe una semplice otturazione.

Il trattamento di applicazione dell’intarsio consiste in due sedute dall’odontoiatra.

Durante la prima, il dente viene ripulito dai tessuti cariogeni oppure da vecchie otturazioni che vanno sostituite. Una volta ripulito, il dentista procede a prendere l’impronta del dente che servirà per preparare l’intarsio. Una volta pronto l’intarsio, durante la seconda seduta questo viene posizionato in modo da combaciare perfettamente con la parte dentale da riempire. Se la parte danneggiata risulta estesa e comprende anche i lati della corona dentale, verrà inserito un tipo di intarsio chiamato onlay. Per parti più piccole, si ricorrerà ad un inlay, ovvero un tipo di intarsio di piccole dimensioni.

“Ho l’alito cattivo? Allora dimmelo, per favore!”

L’alito cattivo, che il dentista chiama alitosi, è un argomento tabù. Nessuno ne parla volentieri, sebbene questo problema colpisca occasionalmente o cronicamente un quarto della popolazione. Assumendo un atteggiamento franco e aperto, il problema dell’alito cattivo può non soltanto essere affrontato, ma anche risolto in maniera semplice e rapida. In nove casi su dieci, infatti, la causa dell’alitosi va ricercata nella cavità orale, in particolare sulla lingua. L’alito cattivo è causato dalla decomposizione, ad opera dei batteri, di materiale organico (per esempio resti di cibo) appunto nel cavo orale. Contrariamente a un’opinione diffusa, le malattie dell’orecchio, del naso e della gola o del tratto gastrointestinale solo raramente sono responsabili dell’alitosi. Che fare? Gli interlocutori competenti in questo caso sono il dentista e il suo team. Generalmente, per risolvere il problema è sufficiente curare l’igiene orale quotidiana, ossia:

  • Pulire la lingua meccanicamente con gli speciali raschietti
  • Pulire gli spazi interdentali con gli appositi spazzolini o il filo
  • Sciacquare regolarmente la cavità orale con collutori, testati clinicamente, che eliminano i batteri responsabili del cattivo odore. Il tuo dentista saprà spiegarti come utilizzare correttamente questi ausili.

Igiene nello studio dentistico

La sicurezza dei pazienti prima di tutto. Molte attività all’interno di uno studio medico dentistico vengono svolte lontano dalla poltrona odontoiatrica e all’insaputa dei pazienti. È il caso, per esempio, della disinfezione delle superfici di lavoro tra un paziente e l’altro e della sterilizzazione degli strumenti, due operazioni importanti per evitare di trasmettere malattie.

Negli studi dentistici, un’igiene impeccabile è il presupposto fondamentale per garantire trattamenti sicuri ai pazienti. Le misure igieniche adottate nello studio proteggono però anche i collaboratori, perché evitano la trasmissione di germi patogeni. A tale scopo il team attivo nello studio medico dentistico presta particolare attenzione:

  • Alle mani del medico dentista e del team
  • Agli strumenti utilizzati durante il trattamento
  • Alle schegge di denti e agli aerosol (particelle liquide o solide presenti nell’aria)
  • A tutte le superfici

Un’igiene professionale prevede misure che tutto il team deve rispettare e disposizioni sulle procedure da seguire all’interno dello studio. Igiene è sinonimo di lavoro di squadra, pertanto ai membri del team si insegna come collaborare al meglio tra loro: l’importante è che all’interno dello studio vi sia un piano per l’igiene, con la descrizione particolareggiata del concetto d’igiene e delle varie fasi del lavoro. Il piano per l’igiene funge inoltre da guida per i nuovi collaboratori in caso di avvicendamento di personale.

I pazienti possono stare tranquilli: nel nostro studio medico-dentistico tutte le misure d’igiene ora descritte sono pienamente rispettate!

Attenti alle patatine

Le amate patatine fanno più male ai denti di molti dolciumi.
In bocca, infatti, gli amidi delle patate si attaccano ai denti e vengono immediatamente trasformati dai batteri in acidi che distruggono i denti.
Di conseguenza, lavati subito i denti dopo aver mangiato le patatine!

C’è qualcosa che brilla in bocca…

Dal 1818, l’amalgama viene utilizzato come materiale di otturazione per riparare i danni ai denti. L’amalgama è un materiale di lunga durata e facile da manipolare; dal punto di vista estetico, tuttavia, non soddisfa tutti i pazienti a causa del suo colore. L’amalgama è una lega metallica costituita per circa una metà da argento, stagno, zinco e rame e per l’altra metà da mercurio. Le particelle metalliche vengono ridotte in polvere e poi mescolate con il mercurio liquido in capsule predosate.

La massa modellabile che ne risulta viene posata nel dente e indurita. Benché l’amalgama indurisca velocemente, dopo il trattamento il paziente non dovrebbe mangiare per almeno due ore. Durante una visita successiva dal dentista, l’otturazione in amalgama viene poi levigata per evitare che, a causa della superficie ruvida, si formino dei depositi. Un’otturazione in amalgama realizzata correttamente dura circa 12 anni. Va però detto che l’igiene orale, le abitudini alimentari e la composizione della saliva del paziente possono ridurre la durata di vita dell’otturazione. Le otturazioni in composito usate attualmente hanno in gran parte soppiantato l’amalgama come materiale di otturazione.

Tuttavia, per effettuare un’otturazione in composito, la sostanza dura dei denti deve essere sufficientemente secca, altrimenti la resina non indurisce e l’adesione ai bordi è scarsa. Soprattutto in caso di otturazioni profonde che si estendono fin nella gengiva, a volte risulta difficile ottenere il grado di secchezza necessario per l’indurimento e per l’adesione dell’otturazione in composito. In questi casi, quindi, l’amalgama è un’ottima alternativa. Anche se il mercurio, che è una delle componenti dell’amalgama, è volatile e quindi tossico, un amalgama preparato correttamente non ha effetti tossici. Come detto, l’amalgama contiene mercurio e quindi a più riprese sono emerse preoccupazioni sui danni che potrebbe causare ai pazienti, al team dello studio medico dentistico e all’ambiente.

L’organizzazione che rappresenta i dentisti a livello mondiale (la Fédération Dentaire Internationale, FDI) ha pubblicato studi sulla sicurezza dell’amalgama, in cui afferma che finora non esistono prove a dimostrazione che la presenza di restauri in amalgama possa causare malattie degenerative, patologie renali, malattie autoimmuni, disfunzioni cognitive, parti prematuri, aborti e così via. In un suo rapporto del 2010, anche l’influente American Dental Association (ADA) ha confermato che l’amalgama è considerato uno dei materiali di otturazione più sicuri e che rappresenta quindi una scelta valida per il trattamento della carie.

Implantologia dentale: i costi

Quando un paziente accede ad internet alla ricerca dei prezzi di un impianto o per farsi un’idea sui costi di un intervento di implantologia dentale, si trova spesso a leggere e confrontare cifre molto discordanti. Sono numerose, fra le altre, le offerte di interventi di implantologia dentale low-cost (letteralmente: basso costo) che attirano l’attenzione e, a prima vista, risultano davvero allettanti. L’implantologia dentale low-cost è però, a nostro avviso, un termine improprio. Un intervento chirurgico nella cavità orale “al risparmio”, o a basso costo, ci pare una promozione commerciale eticamente discutibile. È facile mettere qualunque paziente in apprensione. Qualche dubbio è lecito che possa sorgere. Ma sarà vero quello che promettono? Non ci saranno costi aggiuntivi non dichiarati? Questi studi dentistici avranno la competenza e l’esperienza necessaria? Alla fine il paziente, attirato dalle pubblicità su internet di impianti con costi tagliati del 50% sia in Italia che all’estero, si trova ad affrontare una scelta che diventa davvero delicata. Vediamo le variabili che possono incidere sul costo di un impianto.

Prima di tutto: un invito a riflettere. Un intervento di implantologia dentale, tecnicamente, si discosta molto da un trattamento di odontoiatria conservativa (un’otturazione, una devitalizzazione, il posizionamento di un ponte).

Fare un intervento di implantologia vuol dire inserire nell’osso del paziente delle radici artificiali (viti di titanio) che verranno protesizzate (cioè gli si avviteranno sopra delle corone dentali elaborate dai tecnici con materiali specifici). La pianificazione di un intervento di implantologia dentale
Un preventivo va sempre personalizzato. Con questo intendiamo sottolineare che quando il dentista visita un paziente ed effettua una lastra panoramica (ortopantomografia) o una TAC Cone Beam ed alla fine le analizza, legge una storia diversa da paziente a paziente. Per esempio, l’evoluzione di una parodontite (piorrea) può variare molto da caso a caso, come le lesioni cariose (carie) possono variare di gravità. L’anamnesi dello stesso paziente, che aiuta ad evidenziare patologie concomitanti o situazioni di salute particolari, può complicare o rendere l’intervento più lungo o più complesso. Tutte queste situazioni, quindi, richiederanno costi aggiuntivi ed un maggior tempo dedicato al trattamento. Tutto ciò per ribadire che è difficile, come spesso richiedono i pazienti, fornire in modo preciso dei preventivi online senza un supporto radiologico ed una visita.
Un consiglio in più Diffida dei prezzi troppo vantaggiosi proposti da alcune strutture: la qualità ha un costo. Verifica che il dentista sia abilitato. Vieni alla visita di controllo quando la segretaria ti chiama. Tutto ciò ti aiuta ad avere un bel sorriso!